Ad oggi sono veramente tanti i prodotti in commercio a base di ingredienti naturali utilizzati per le loro diverse proprietà, tra queste spiccano ad esempio quelle antimicrobiche ed antivirali. La lattoferricina rientra ufficialmente in questa categoria e noi di Bict S.r.l. cerchiamo sempre di offrirvi i nostri prodotti migliori, sia in ambito umano (Lactive) sia in quello veterinario (ViStop), perché alla base c’è una scelta accurata e attenta degli elementi con le migliori qualità e la volontà di ottenere un prodotto che abbia un impatto positivo sulla vita delle persone.

LA LATTOFERRICINA: COSA E’ E CHE RUOLO HA

La lattoferricina è un peptide che deriva dalla idrolisi della lattoferrina, una glicoproteina capace di legare e trasportare il ferro. L’idrolizzato della lattoferrina svolge ruoli importanti e multifunzionali nella difesa dell’ospite e alcune di queste funzioni hanno lo scopo di inibire infezione di batteri, funghi, parassiti e virus (Gifford et al., 2005).

Studi più recenti, come quello di Jenssen ed i suoi collaboratori, dimostrano che l’attività antivirale si verifica contro molti virus, come ad esempio HSV 1 e 2, HIV, HCMV, andando ad agire sempre in interferenza con i primi eventi del ciclo virale infettivo, sia grazie ad una interazione diretta con la particella virale sia andando ad inibire l’attacco e la conseguente internalizzazione del virus.

RICERCHE E STUDI SCIENTIFICI

Pietrantoni ed i suoi collaboratori, in uno studio tutto italiano, hanno dimostrato che la lattoferricina previene completamente l’infezione virale da Echovirus (appartenente alla famiglia degli enterovirus). La lattoferricina è stata anche capace di inibire la sintesi dell’antigene virale di circa il 70% quando aggiunta alle cellule dopo la fase di attacco virale (Pietrantoni et al., 2006).

Un gruppo di ricercatori di due Università della Svezia e della Danimarca hanno dimostrato come lattoferrina e lattoferricina insieme siano in grado di bloccare l’infezione genitale nel topo causata dall’Herpes Simplex virus di tipo 2 (HSV-2). Entrambe sono state in grado di indurre la produzione di chemochine in vivo nei genitali ma solo la lattoferricina ha mostrato una significativa attività antivirale in vivo, ed è stata anche in grado di interferire con la progressione della malattia e la carica virale se somministrata come trattamento post-infezione (Shestakov et al., 2012).

Un altro studio svedese invece ha dimostrato per la prima volta che la lattoferricina ha un effetto inibitorio sull’infezione da Papilloma virus umano (HPV) e l’attività antivirale si differenzia a seconda delle dimensioni, della carica e delle strutture della lattoferricina stessa (Mistry et al., 2007).

Questi sono solo alcuni dei numerosissimi studi in atto, tuttavia questi dati suggeriscono che la lattoferricina è un promettente peptide per uso in vivo contro diversi agenti virali.