La lattoferricina è un peptide naturale derivante dall’idrolisi della lattoferrina, una glicoproteina contenuta nel siero del latte.

È principalmente riconosciuta per la sua attività antimicrobica, essendo infatti in grado di contrastare efficacemente infezioni fungine e batteriche causate sia da Gram+ che Gram-, risultando attiva anche contro microorganismi antibiotico resistenti (Biasibetti et al., 2020)

Presenta inoltre attività prebiotica (Vega-Bautista et al. 2019) oltre che immunomodulatoria e antivirale (Bruni et al., 2016; Boas et al., 2019; Gifford et al., 2005; Mistry et al., 2007). Queste caratteristiche peculiari rendono la lattoferricina un promettente alleato per la salute.

Basti pensare che è anche dal latte materno che il bimbo riceve il primo sistema di difesa dall’attacco di agenti patogeni. La lattoferrina ed i peptidi bioattivi che derivano dalla sua idrolisi, tra cui la lattoferricina, agiscono con lo scopo di proteggerlo.

Ma qual è il suo meccanismo d’azione?

Si tratta di un peptide cationico anfipatico il cui meccanismo d’azione non è stato ancora del tutto delucidato. Si ritiene che la sua attività sia legata alla capacità di interagire con le membrane cariche negativamente, compromettendone l’integrità e determinando cambiamenti ultrastrutturali o alterazioni della permeabilità della membrana (van der Kraan et al., 2005; Hossain et al., 2019; Fitzgerald e Murray 2006).

 Numerosi studi scientifici dimostrano inoltre che la lattoferrina e i peptidi derivanti dalla sua idrolisi, lattoferricina compresa, siano in grado di interferire con le primissime fasi del ciclo di vita di numerosi virus, impedendo di fatto l’ingresso del virus nella cellula ospite e bloccando quindi l’infezione sul nascere (Giansanti et al., 2018; Sultana et al., 2018; Shetakov et al., 2012).

In particolare si ritiene che la lattoferricina sia in grado di instaurare un’interazione elettrostatica con l’eparan solfato (HS), un glicosamminoglicano presente sulla superficie cellulare coinvolto nel processo di internalizzazione del virus nella cellula.

Di grande attualità è il recente studio di Qi Zhang e collaboratori, i quali hanno osservato che HS sia coinvolto nell’ingresso di Sars-Cov-2 nella cellula ospite, aumentando la concentrazione del virus sulla superficie cellulare e favorendo di conseguenza l’interazione con il recettore ACE-2. Ciò apre alla possibilità di investigare nuove strategie terapeutiche aventi come target proprio l’eparan solfato (Qi Zhang et al., 2020).

I NOSTRI PRODOTTI & SERVIZI

Bict s.r.l.  ha sviluppato una linea di prodotti naturali brevettati con azione battericida e antivirale a base di lattoferricina, attivi sia in ambito umano (Bactofence) che in campo veterinario (ViStop). Alla base di questi prodotti vi è una scelta accurata degli ingredienti, volta ad assicurarne la qualità oltre che l’efficacia nel favorire il benessere delle persone e degli animali.

Il nostro team di ricercatori ha inoltre sviluppato protocolli sperimentali per testare in vitro l’attività antivirale di composti e molecole fornite dal cliente nei confronti di virus. In particolare, il servizio offerto prevede la valutazione dell’inibizione dell’infezione virale e della propagazione virale nella cellula ospite trattata con il composto di interesse.

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