Tutti i cosmetici, sia quelli chimici che quelli biologici o naturali, devono necessariamente rispondere a determinati requisiti microbiologici, nella fattispecie devono fare riferimento al regolamento del Parlamento Europeo e del Consiglio del 30 novembre del 2009. Non vi sono obblighi, invece, al rispetto di uno standard comunitario. Tuttavia, le aziende, sempre più spesso, decidono di affidarsi a un laboratorio di microbiologia per produrre certificazioni, soprattutto per quanto concerne i prodotti biologici e naturali.

Laboratorio di microbiologiche cosa fa nella cosmesi

I cosmetici, per essere considerati dei prodotti sicuri ed efficaci, devono seguire determinati criteri di trasparenza che possano essere ben compresi dall’acquirente. La qualità microbiologica, nella fattispecie, è importantissima.
Sempre per quanto riguarda i prodotti naturali o biologici, poter mostrare al consumatore la loro qualità, si avvalgono di certificazioni che, per l’appunto, mettano in evidenza l’assenza di sostanze sintetiche, quali i conservanti chimici.
Per ottenere dei prodotti di qualità, quindi, bisogna effettuare l’analisi microbiologica. Sono tanti i parametri che devono essere valutati, a partire dall’obiettivo che si vuole raggiungere, come per esempio un fondotinta che sia efficace e coprente, ma che non irriti le pelli più sensibili, o che sai al contempo idratante, e senza l’impiego di conservanti.

La scelta del laboratorio

La scelta del laboratorio di microbiologia è quindi cruciale. I laboratori Bict offrono servizi di ricerca per lo sviluppo di prodotti e processi industriali, anche nel campo della cosmesi. La qualità dei servizi, ovviamente, è al primo posto, in modo da soddisfare il cliente senza mai rinunciare alla salute del consumatore finale.
Le procedure di Bict e le tecniche di analisi coprono tutti i processi produttivi, dall’idea e la progettazione fino alla produzione e distribuzione. Il laboratorio dispone di un team di professionisti e di processi robotizzati, un punto di forza che consente non solo di accelerare tempi di produzione, ma anche di portare praticamente a zero l’errore umano.