Gli enzimi, attualmente usati nel campo alimentare, derivano da animali o piante (per esempio uno degli enzimi per digerire l’amido, amilasi, può essere ricavato dai semi dell’orzo in germinazione). Ma la maggior parte si ottiene da diversi tipi di microrganismi benefici: i generi più comuni comprendono le specie di Bacillus, Aspergillus, Streptomyces e Kluyveromyces. L’immissione sul mercato di complessi a base enzimatica ha dimostrato l’importanza dei pentosani e delle emicellulasi per le industrie molitorie. Gli effetti di tali enzimi presenti negli impasti vanno osservati con particolare attenzione per le influenze che esercitano sulla struttura delle componenti delle farine di frumento che, per varietà anatomiche e d’origine, pur con analoghe percentuali di proteine, risultano essere fondamentalmente diverse.

Gli enzimi sostituiscono la tecnologia chimica, e sono naturali
Gli enzimi, inoltre, possono essere utilizzati come alternativa alla tradizionale tecnologia chimica e possono rimpiazzare i prodotti chimici sintetici in molti processi. Nelle attività industriali, per esempio, hanno innovato i processi produttivi come nel caso di prodotti da forno,dove si arriva ad allungarne notevolmente la shelf life fino ad arrivare a 60 giorni, sostituendo totalmente i datem, e i vari emulsionanti.

I vantaggi sapere quali e quanti enzimi sono utili alla tua farine
Poter qualificare le materie prime in ingresso, e poter dosare con sicurezza questi coadiuvanti tecnologici costituisce un vantaggio competitivo notevole, in un mercato che richiede sempre più sicurezza e performance certe.

In BiCT sappiamo identificare e quantificare gli enzimi nelle tue materie prime, nei tuoi coadiuvanti tecnologici, e suggerirti quelli proprio giusti per le tue esigenze.